La suscettibilità dei microrganismi alla radiazione ultravioletta varia in base al tipo di microrganismo in considerazione e a molti altri parametri.
Il primo parametro è sicuramente il mezzo in cui si trova il microrganismo (aria, superfici, acqua) seguito dalla lunghezza d’onda della radiazione in questione.
Ciascun microrganismo inoltre reagisce in modo diverso alla radiazione, ed il modello matematico tiene conto di questo individuando il parametro di suscettibilità k per ogni microrganismo.
Per semplificare riportiamo qui il parametro D_{90}, ovvero i valori di dosaggio in J / m^2 necessari per rendere inattivo il 90% della popolazione di un dato microrganismo.
Microrganismo | Acqua (D_{90} in \frac{J}{m^2}) | Superfici (D_{90} in \frac{J}{m^2}) | Aria (D_{90} in \frac{J}{m^2}) |
---|---|---|---|
Betteri | 27 | 16 | 31 |
Virus | 40 | 73 | 8 |
Funghi e spore | 251 | 329 | 488 |
Naturalmente i valori medi riportati in tabella sono solamente indicativi. In ogni caso, in media, i virus sembrano essere circa il doppio più resistenti rispetto ai batteri e i funghi e le spore fino a 3 volte più resistenti dei batteri.
Non bisogna dimenticare che parte della varianza nei risultati in letteratura è dovuta anche ai diversi setup sperimentali e alle difficoltà di rilevare accuratamente la percentuale di popolazione sopravvissuta per alcuni microrganismi.
Resistenza dei microrganismi agli UV-C
Anche se l’effetto della radiazione UV-C è identico per tutti i microrganismi, l’efficacia può variare molto.
I meccanismi che potrebbero limitare l’efficacia della radiazione UV-C sui microrganismi sono detti fotoprotettivi.
In particolare alcune proteine hanno la capacità di assorbire la radiazione UV-C. Queste possono limitare l’esposizione degli acidi nucleici alla radiazione.
Un modo facile di misurare questo fenomeno è quello di comparare i valori di assorbimento del DNA purificato a quelli di un virus o altro microrganismo. Da questa differenza si vede che parte della radiazione non va ad agire direttamente sul DNA ma viene dispersa.

In particolare alcune tipologie di virus, tra cui i coronavirus, sono circondati da proteine. Questo capside proteico, tramite il fenomeno dello scattering, disperde una percentuale della radiazione UV-C e rende più difficile l’azione
Tuttavia questo non significa che l’UVGI sia inefficace, semplicemente spiega le differenze dei dosaggi tra diversi microrganismi.
Riportiamo di seguito i valori D_{90} per alcune famiglie di virus.
Virus | D_{90} in \frac{J}{m^2} | Anno |
---|---|---|
SARS coronavirus | 241 | 2004 |
SARS coronavirus CoV-P9 | 40 | 2003 |
SARS coronavirus | 226 | 2004 |
HIV-1 | 280 | 1989 |
Influenza A | 48 | 1944 |
Poliovirus | 75 | 2005 |
Morbillivirus | 22 | 1976 |